A
proposito del referendum truffa del 6 maggio 2012, ci teniamo a
ricordare ai Sardi la posizione che a suo tempo assunse a Manca pro
s’Indipendentzia.
Nei
giorni precedenti il referendum siamo persino stati accusati di voler
difendere la casta, perché abbiamo puntualmente spiegato la natura
truffaldina e imbrogliona dei quesiti e l’appartenenza alla cosiddetta
“casta” dello stesso Comitato promotore referendario. Sostenevamo che
l’unico risultato del referendum sarebbe stato quello di aumentare il
potere dei politici regionali mentre, in buona fede, molti sostenevano
l’operato di Prato e Vargiu.
Oggi possiamo valutare obiettivamente che avevamo ragione:
- - Verranno
abolite le ex nuove provincie e non si sa con che organismi verranno
rimpiazzate, in ogni caso non c’è scritto da nessuna parte che i nuovi
organismi saranno popolati da gente migliore di quella che prima
affollava le provincie.
- - Il
numero dei consiglieri regionali è diminuito, e, mentre la spesa per la
politica resta uguale, adesso potete avere la certezza che sarà ancora
più difficile entrare in Regione se non si appartiene ad uno dei grossi
partiti che vengono comunemente definiti “casta”. Perché per entrare in
Regione ora saranno necessari molti più voti, quindi molta più spesa per
la campagna elettorale che ovviamente soltanto i capi-bastone dei
grandi partiti possono permettersi.
- - I
soldi che si pretendeva di togliere ai politici sono stati ben presto
ripristinati, come vi avevamo detto, anche in questo caso, e i loro
stipendi sono più al sicuro che mai.
-
In compenso i sardi hanno muittato via montagne di soldi per un
referendum che aveva l’unico scopo di sponsorizzare la carriera politica
di alcune “stelle” dell’italianismo in declino come appunto Prato e
Vargiu!
Coloro
che sono andati a votare sono stati ingannati, come noi cercavamo di
avvertire, e hanno loro malgrado rafforzato la casta dei partiti
italiani, altro che “grande vittoria del popolo sardo”, come qualcuno si
era troppo presto affrettato a dire, travolto dall’entusiasmo! Altro
che tagli agli stipendi dei consiglieri! Altro che «abrogazione» delle
indennità!
Per
la cronaca, 60 consiglieri hanno votato SI (tutti i gruppi politici
rappresentati in Consiglio, dal Centro Destra al Centro Sinistra).
3 consiglieri astenuti, Dei Riformatori (promotori del referendum truffa), tre hanno abbandonato l’Aula e due sono rimasti votando SI.
3 consiglieri astenuti, Dei Riformatori (promotori del referendum truffa), tre hanno abbandonato l’Aula e due sono rimasti votando SI.
Ogni considerazione a questo punto appare superflua.
Direttivo Politico Nazionale
A Manca pro s’Indipendentzia
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