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venerdì 15 giugno 2012

I sardi non possono neanche esprimere un parere di libertà, le chiavi della gabbia italiana le possiede solo l’Italia

BOTZADU SU REFERENDUM PRO S'INDIPENDENTZIA - SOS SARDOS NON POTENT MANCU PESSARE A SA LIBERTADE

pubblicata da Sardigna Natzione Indipendentzia (Ufitziale/Official) il giorno giovedì 7 giugno 2012 alle ore 19.18 ·
 BOCCIATO IL REFERENDUM SULL’INDIPENDENZA

LA GABBIA ITALIANA NON SI PUÒ APRIRE I SARDI SONO PRIGIONIERI DELL’ITALIA E NON POSSONO NEANCHE DESIDERARE LA LIBERTA’

L’Italia e una e indivisibile, lo ripete il pistolotto quotidiano del presidente italiano Napolitano ma lo ribadisce anche l’Ufficio Regionale del Referendum  che ha dichiarato illegittimo il referendum consultivo,  sull’indipendenza della Sardegna,  proposto da Doddore Meloni.

I sardi non possono neanche esprimere un parere di libertà, le chiavi della gabbia italiana le possiede solo l’Italia, sono l’art. 5 della Costituzione Italiana e l’imposto art 1 dello statuto sardo.

Il popolo sardo è forzatamente popolo e nazione italiana, alla fusione politica del 1847, chiesta unilateralmente dai sardi e dunque da essi stessi unilateralmente scioglibile,  è seguita  la fusione nazionale, senza saperlo e senza volerlo ci hanno imposto di essere nazione italiana.

Scontata e doverosa la posizione di SNI, siamo e rimarremo indipendentisti, non pensiamo che la storia del nostro popolo si cristallizzerà nell’italianità, prima o poi anche questa fase storica passerà dal presente al passato e l’Italia si aggiungerà all’elenco dei dominatori della nostra terra. Non saranno certo gli articoli della costituzione italiana o dello statuto coloniale sardo a fermare la il nostro impegno nel cammino che porta all’indipendenza.

Altro risultato se si fossero aspettati i giusti tempi ed i giusti coinvolgimenti, si sarebbe avuto. SNI che non ha condiviso l’iniziativa di Doddore perché l’ha ritenuta pericolosa per l’indipendentismo nei possibili risultati, sbagliata nei tempi, sbagliata nella forma da bliz isolato e nei mancati coinvolgimenti, esprime indignazione e ribellione verso l’atto d’illegittimazione del referendum.

 L’indipendenza è un lavoro collettivo, da formiche, non isolato, da grilli sardi e tantomeno italiani, solo, come si è fatto contro il nucleare, coinvolgendo tutto il popolo sardo ed in particolare tutti i nazionalisti sardi si potrà dare energia sufficiente all’individuo Sardegna per uscire dalla gabbia tricolore ed essere sovrano sul proprio territorio e sul proprio futuro.

 SNI è disponibile ad un lavoro da formiche per costruire le condizioni dell’indipendenza, in ambito indipendentista, in ambito nazionalista ed in ambito nazionale.

SNI non è disponibile a fare da puntello a partiti italiani già radicati o in fase di arrembaggio, con qualsiasi forma o ideologia essi si presentino per mascherare la loro funzione di intermediatori della sudditanza sarda verso l’Italia. Un movimento indipendentista non può favorire il radicamento o lo sbarco di un partito di genesi e motivazione italiana, neanche se ne trae vantaggi come organizzazione o come apparato dirigente.

Stiamo attenti al teatrino del consiglio regionale, faranno cadere la giunta Cappellacci per andare a votare con la vecchia legge elettorale, non in nome della democrazia di rappresentanza politica e territoriale ma per avere più poltrone da dividere ( 85 invece che 60) all’interno delle sacrestie partitiche che a causa delle mutate condizioni elettorali vedono la loro speranza matematica vistosamente ridotta.

Nugoro 07/06/12    anno 151°   D.I.               COORDINATORE NATZIONALE
                                                                                    Bustianu Cumpostu  

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