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venerdì 22 giugno 2012

QUIRRA: IL POLIGONO DEI VELENI

pubblicata da SARDEGNA UNITA E INDIPENDENTE il giorno mercoledì 20 giugno 2012 alle ore 23.35
 
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 Si dovrà attendere la prossima udienza davanti al Gup di Lanusei, fissata per il 18 luglio, per sapere se i 20 indagati dalla Procura sul caso Quirra verranno rinviati a giudizio. È iniziata questa mattina l’udienza preliminare in Tribunale a Lanusei per i 20 rinvii a giudizio chiesti dal pm Domenico Fiordalisi, al termine delle indagini per disastro ambientale nell’area del Poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra.

Si sono costituiti parte civile la Provincia di Cagliari, i comuni di Villaputzu, Villagrande, Ulassai e Tertenia, la Asl 4 di Lanusei, Legambiente, il comitato Gettiamo le basi e un gruppo di pastori, alcuni aderenti alla Coldiretti.

Anche la Regione Sardegna è pronta a presentare nei prossimi giorni la richiesta FIORDdi costituzione di parte civile nel procedimento sul presunto danno ambientale nel poligono del Salto di Quirra, dopo che il procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi ha chiesto il rinvio a giudizio di venti persone, tra le quali ex comandanti dell’area militare. La documentazione è stata già predisposta dall’ufficio legale - fanno sapere dalla Regione, che risulta fra le parti offese - e la richiesta sarà formalizzata al più presto.

In aula stamani quasi tutti i 20 indagati: tra i nomi eccellenti vi sono generali ed ex comandanti che si sono avvicendati negli anni sia a Perdasdefogu sia nel distaccamento a mare di San Lorenzo, ma anche ricercatori e tecnici universitari assieme all’ex sindaco di Perdasdefogu.

Le accuse, in varia misura, vanno da omissioni dolose, favoreggiamento, falso ideologico in atto pubblico e anche ostacolo aggravato alla difesa del disastro ambientale nel Poligono interforze di Quirra. Sull’udienza di oggi è intervenuta, con una nota, anche la SGS, società che annovera due suoi chimici tra gli indagati. A questi, precisa la società «vengono contestate accuse facilmente smentibili. Innanzitutto i due chimici non sono pubblici ufficiali e la loro relazione non è un atto pubblico, ma l’esito di un contratto privatistico. Inoltre le singole accuse si basano su una serie di palesi inesattezze, come quella sul presunto occultamento della composizione delle nanoparticelle: non è vero, la composizione è riportata a pagina 259 della relazione SGS, basta sfogliarla.

È invece il Pm che dovrebbe spiegare come sia possibile che gli indagati debbano costantemente apprendere dalla stampa degli atti di questo procedimento, come è avvenuto con la notizia di chiusura delle indagini. Per quanto ci riguarda - conclude la nota - non possiamo che rimetterci alla indiscussa competenza e al buon senso del giudice per le indagini preliminari».

Da La Nuova Sardegna del 20 giugno 2012

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