L'appello di Milia ai parlamentari sul sardo: "Rivedere la carta europea delle lingue"
Con una lettera indirizzata a tutti i Parlamentari sardi,
l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Sergio Milia, chiede un
intervento deciso presso la Camera dei Deputati per la modifica del
testo del disegno di legge di ratifica della Carta Europea delle lingua
regionali e minoritarie.
Milia ha inviato un dossier dettagliato ai Deputati e Senatori eletti
nell'isola, sulla mancata valorizzazione della lingua di identità
storica dell'isola, nell'ambito del procedimento parlamentare di
ratifica.
In sostanza, secondo l’assessore Milia, si avvantaggerebbero le lingue minoritarie presenti nel territorio italiano, già protette da trattati internazionali o da statuti di specialità più avanzati di quello sardo, mentre la nostra lingua verrebbe relegata allo status di lingua di seconda categoria. Di fatto, né la Regione né lo Stato potranno legiferare efficacemente per un reale e “normale” utilizzo nelle scuole e non si avranno gli strumenti politici e legislativi per una maggiore visibilità della lingua nei mezzi di comunicazione e in particolare nella RAI.
“Una situazione simile – sottolinea Milia – riguarda ad esempio il friulano. Nonostante sardo e friulano siano le due lingue più parlate e più diffuse nei rispettivi territori, lo Stato privilegia la tutela del tedesco (Sud Tirolo), del francese (Valle d’Aosta), dello sloveno (Friuli Venezia Giulia) e del ladino (Valli Badia, Gardena e Fassa).”
L'assessore Milia, nel campo della politica linguistica ha inoltre richiesto l’avvio dell’iter per l'approvazione di una norma di attuazione dello Statuto Speciale della Sardegna in relazione al trasferimento di funzioni e gestione diretta dei fondi per le minoranze linguistiche della Legge 482/99. Di queste tematiche si era discusso durante la recente visita in Sardegna del Ministro della Coesione Territoriale, Fabrizio Barca.
Nessun commento:
Posta un commento