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mercoledì 11 luglio 2012

QUIRRA, NUOVA INCHIESTA: MONITORAGGI AMBIENTALI TRUCCATI PER RASSICURARE CITTADINI

pubblicata da SARDEGNA UNITA E INDIPENDENTE il giorno venerdì 29 giugno 2012 alle ore 23.10 ·
 



La procura della Repubblica di Lanusei, in provincia di Ogliastra, ha aperto una nuova inchiesta sul poligono interforze del salto di Quirra. L'ipotesi di reato formulata dal procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi, è di turbativa d'asta mediante collusione. Nonostante il riserbo della procura, è certo che siano state già effettuate alcune perquisizioni a Cagliari e in altre città del Nord Italia.

Si sospetta, infatti, che l'appalto del 2008 commissionato dal Ministero della Difesa all'agenzia Namsa da due milioni e mezzo di euro per realizzare un monitoraggio ambientale sul poligono di Quirra sia stato pilotato per affidarlo a cinque società compiacenti. L'appalto, infatti, era diviso in cinque lotti differenti: il primo sul monitoraggio della radioattività nell'aria, il secondo riguardante l'inquinamento elettromagnetico, il terzo sull'analisi chimica delle matrici ambientali e biologiche, il quarto per la certificazione ambientale e l'ultimo per la realizzazione del sistema informativo ambientale. In altre parole, il monitoraggio sarebbe stato pilotato al fine di ottenere un rapporto che rassicurasse gli abitanti della zona e gli ambientalisti sull'inquinamento da uranio impoverito.

Da più di dieci anni, infatti, gli abitanti protestano contro la cosiddetta Sindrome di Quirra ovvero l'anomala insorgenza di malattie come linfomi, leucemie e malformazioni tra coloro che vivono o lavorano nei pressi del poligono. La prima denuncia pubblica avverrà nel 2000 quando l'allora sindaco di Villaputzu, Antonio Pili, richiamò l'attenzione sulla strage silenziosa che si stava consumando nei centri abitati limitrofi al poligono interforze. Nonostante le ripetute proteste, tuttavia, le ricerche condotte sul campo, come quella portata avanti dall'ematologo Giorgio Broccia nell'agosto del 2011, non hanno evidenziato un'insorgenza di tumori nella zona particolarmente differente rispetto al resto della popolazione sarda.
All'inizio dello scorso anno la stessa procura della Repubblica di Lanusei ha posto sotto sequestro alcuni bersagli del poligono di Quirra, con l'ipotesi di omicidio plurimo e omissione di atti d'ufficio per mancati controlli sanitari. Sui bersagli, tuttavia, non verrà trovata alcuna traccia di uranio impoverito.
Dario Saltari

Da International Business Times Italia del 29 giugno 2012

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