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venerdì 15 giugno 2012

PERDASDEFOGU: Piace il poligono della morte - VILLAPUTZU: Il poligono deve dare più lavoro


pubblicata da SARDEGNA UNITA E INDIPENDENTE il giorno giovedì 14 giugno 2012 alle ore 23.25 ·
 


Mariano Carta, sindaco di Perdasdefogu: «La mia posizione era identica a quella del mio rivale». Fernando Codonesu: «La gente di Villaputzu ha dato tanto e ha ottenuto molto poco».
Un caso o una scelta ponderata? Impossibile avere una risposta dai diretti interessati, cioè dai nuovi sindaci di Perdasdefogu e Villaputzu, i Comuni sui quali insiste il poligono di Quirra. Il dato certo è che nei due paesi sono cambiate le amministrazioni “storiche”. Amministrazioni che avevano “sposato” la presenza dei militari sui loro territori. Il cambiamento dei sindaci corrisponde a un cambiamento di visione di parte dei cittadini? Impossibile avere una risposta univoca. Anche perché i due neo sindaci, Mariano Carta e Fernando Codonesu la vedono in maniera differente.

VISTO DA PERDASDEFOGU Anche se, durante la campagna elettorale, era girata la voce che Mariano Carta fosse un anti poligono. «È una cosa», interviene il neo sindaco di Perdasdefogu, «sulla quale si è giocato molto in campagna elettorale. Hanno cercato di disegnarmi in quel modo per condizionare il risultato». Perché, alla fine, tutto il paese la vede allo stesso modo. «Attorno al poligono ruota tutta l'economia di Perdas. Come si può essere contro». La scelta degli elettori non è stata influenzata dall'atteggiamento nei confronti dei militari. «Le posizioni dei candidati erano identiche: visti i problemi legati all'occupazione, non possiamo fare a meno del poligono». E i rischi legati a quello che accade oltre i cancelli? «In paese, non c'è la stessa percezione che si ha dal di fuori.

Qui, nessuno ha la sensazione che il tasso di mortalità sia superiore rispetto ad altri luoghi». Luoghi “normali” e altri degradati. «Mi piacerebbe vedere uno studio comparato tra la situazione del nostro territorio e quello di posti come Macchiareddu o Sarroch dove c'è la Saras». L'inquinamento, comunque, esiste anche per lui. Anche se Carta non vuole allarmismi. «Il senatore Scanu afferma che la situazione di Quirra è peggiore di quella descritta da Fiordalisi. Penso che si sia spinto oltre: su quali dati fa queste affermazioni?».

VISTO DA VILLAPUTZU Affermazione che non piace al collega di Villaputzu Fernando Codonesu. D'altronde, il neo sindaco ha partecipato alla stesura del documento approvato dalla commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito, presentata proprio dal senatore gallurese. «Proprio questo documento, alla base del nostro programma», afferma Codonesu, «ha rappresentato un elemento di svolta anche nel corso di questa campagna elettorale».

Agli abitanti di Villaputzu, evidentemente, è piaciuta la proposta del neo sindaco: rinunciare al poligono, per ora, non si può. Ma, certamente, si può rivedere la sua funzione. «In fondo, noi abbiamo proposto di riqualificare il sito, con la partecipazione di tutti i soggetti che hanno interessi». I militari, dunque, ma anche la stessa popolazione di Villaputzu. «Anche perché il territorio del paese è occupato per il 41% da servitù militari. Non solo: il 58% del poligono è proprio nel nostro Comune. Mi sembra che il rapporto tra quello che abbiamo dato e quello che abbiamo ricevuto non sia paritario. Ecco, l'idea è proprio questa: rivedere il ruolo del poligono, facendo in modo che la sua presenza rappresenti qualcosa di vantaggioso per i giovani».

LA PROPOSTA Durante la campagna elettorale, si sosteneva che il paese fosse spaccato a metà tra i sostenitori delle installazioni militari e chi, invece, è contrario. I risultati, con Codonesu che ha sfiorato il 50 per cento dei voti, dice che, forse, le stellette piacciono sempre meno. «Ma, appunto, si può pensare alla riqualificazione, puntando sulle nuove tecnologie». Meno missili, più microchip. «Non solo: il poligono può diventare un luogo dove studiare la green economy, dalle nuove celle solari a tutte le energie rinnovabili. Una trasformazione che finirebbe con il creare occupazione».
Marcello Cocco

Da L'Unione Sarda del 14 giugno 2012

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