A proposito di Quirra
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Scritto da ilaria orrù
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Venerdì 08 Giugno 2012 00:00 |
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quirra |
Quella
di Quirra è una storia di cui non si è ancora parlato abbastanza. Ci
sono tutti gli ingredienti per un film hollywoodiano. Insolita
insorgenza di tumori e leucemie, cadaveri riesumati su cui sono state
rinvenute tracce di torio, bambini e animali malformati, zone dove non
cresce più l'erba, smaltimento di materiali altamente pericolosi, fra
cui il napalm. Ma soprattutto, ciò che è successo a Quirra nel corso di
cinquant'anni (le esercitazioni sono andate avanti dal 1958 fino al
2008) è stato definito una”menzogna di Stato” dal procuratore della
repubblica Domenico Fiordalisi. Insomma, chi sapeva ha taciuto o –
peggio – ha coperto ciò che stava accadendo.
Ce n'è abbastanza per un film, si diceva. Ma questa è l'Ogliastra, e
qui le luci dei riflettori non arrivano facilmente. Dopo la deposizione
del procuratore Domenico Fiordalisi, definita scioccante dalla stessa
commissione parlamentare, qualcosa ha cominciato a muoversi. Si è
parlato di una possibile chiusura del poligono, poi di una sua
riconversione in polo di ricerca che lo manterrà comunque operativo
nell'ambito della Difesa e della sperimentazione di nuove armi.
Come se ciò non bastasse, è utile ricordare che in Sardegna si trova
l'80% delle aree militari presenti in tutto il suolo italiano. Una
percentuale schiacciante, che consegna all'isola il poco invidiabile
primato di regione a più alta presenza di servitù militari di tutta la
nazione. La storia di Quirra è così grave che non può passare sotto
silenzio, non può concludersi senza dei colpevoli e scivolare via come
se nulla fosse. Lascia un territorio violentato, contaminato nella sua
acqua, nella sua terra, nella sua gente. La Sardegna ha bisogno di
emanciparsi dalle servitù e di aprire un dibattito serio affinché questo
possa accadere. Ma nonostante quello che è successo a Quirra, c'è chi
ancora sarebbe disposto a barattare la propria terra per una manciata di
posti di lavoro. O per una promessa di progresso che viene puntualmente
disillusa.
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