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giovedì 19 aprile 2012

TONNARE: La Regione ricorre alla Corte costituzionale contro le quote tonno imposte dal governo italiano

La Regione ha deciso di impugnare il decreto “ammazza-tonnare” del Governo. La delibera è stata adottata ieri mattina dalla Giunta presieduta da Ugo Cappellacci e prevede di chiedere l'intervento della Corte Costituzionale perché sospenda in via cautelare il decreto con il quale il ministro delle Politiche agricole Mario Catania ha determinato le quote-tonno da assegnare alle tonnare fisse del Sulcis.

LA COMPETENZA Secondo la Giunta regionale quel decreto viola “la competenza legislativa esclusiva della Regione in materia di pesca, non segue alcuna intesa tra Governo e Regione, ma soprattutto, perché non tiene conto della specificità delle tonnare fisse della Sardegna”. Duro il commento del presidente Cappellacci e dell'assessore all'Agricoltura Oscar Cherchi: «Non possiamo permettere - hanno spiegato - che un decreto calato dall'alto possa mettere a rischio il futuro delle nostre tonnare fisse, tra le pochissime ancora esistenti in tutto il Mediterraneo».

I due esponenti della Giunta Regionale hanno inoltre ribadito che «il decreto del Governo, se attuato, non farebbe che aggravare la crisi economica di in territorio come il Sulcis già piegato dalla crisi dell'industria, Tra l'altro si tratta di un provvedimento che non valuta l'importanza di questo particolare sistema di pesca da punto di vista culturale e delle nostre tradizioni».

I TONNAROTTI La Regione ha fatto propria le perplessità dei tonnarotti e delle società che gestiscono le tonnare. La quota-tonno di 120 tonnellate assegnata dal ministero, infatti, avrebbe condannato le società ad un passivo di centinaia di migliaia di euro. La circostanza era stata già prospettata dall'assessore Cherchi che il 20 marzo scorso aveva segnalato al Governo come la quota prevista di 120 tonnellate fosse inconciliabile con l'equilibrio economico delle tre tonnare fisse della Sardegna.

Da L'Unione Sarda del 19 aprile 2012 


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