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mercoledì 18 aprile 2012

NORD SARDEGNA: Lo Stato italiano vuole istallare tre radar, nell’isola Bocca, Capo Testa a Santa Teresa e nell'isola di Razzoli


Lo Stato è pronto a calpestare la volontà della Gallura. Il ministero delle Infrastrutture porta avanti l’iter per installare tre radar, nell’isola Bocca, nel faro di Capo Testa a Santa Teresa, sull’isola di Razzoli nell’arcipelago della Maddalena.
La posizione contraria dei comuni non ha avuto alcun effetto sulle scelte romane. Dopo le rassicurazioni di qualche mese fa gli enti locali erano convinti di aver allontanato il pericolo di una nuova servitù. Invece in questi giorni i sindaci di Santa Teresa, Olbia e La Maddalena hanno avuto la conferma che la battaglia è tutta da combattere.

Il ministero ha presentato al Savi, l’organismo regionale che valuta la sostenibilità dei progetti, la valutazione di incidenza ambientale dei tre radar. Il parere del Savi è propedeutico alla conferenza di servizi che poi rilascia l’autorizzazione. È evidente che lo Stato non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro.

Uno schiaffo ai comuni, in particolare a quello di Santa Teresa che qualche mese fa aveva incontrato i vertici del comando generale delle Capitanerie di porto. «In quella occasione eravamo stati rassicurati – dice il sindaco Stefano Pisciottu –. Ci era stato detto che se il progetto del radar non fosse stato condiviso non era intenzione del ministero andare contro la volontà della popolazione locale. Mi sembra invece che si stia andando nella direzione contraria».
La giunta Pisciottu studia le contromosse. Ha già affidato l’incarico per preparare una valutazione di incidenza ambientale da contrapporre a quella del ministero. E se il progetto per installare un’antenna radar di tipo mercantile sul faro di Capo Testa dovesse passare in conferenza di servizi farà ricorso al Tar. «Lo Stato calpesta la volontà della popolazione – aggiunge –. Solo un mese fa il consiglio comunale, dopo aver incontrato la popolazione, ha votato all’unanimità un ordine del giorno in cui dice in modo chiaro che Santa Teresa non vuole il radar a Capo Testa. Una copia della delibera è stata inviata in Regione e anche al ministero. Non resteremo a guardare».
Pisciottu ribadisce i motivi del no al radar per sorvegliare le Bocche di Bonifacio. «Il faro di Capo Testa è il nostro piccolo Colosseo – sottolinea il primo cittadino –. È un monumento che rappresenta la nostra comunità, è una parte della nostra storia e si trova in un sito di interesse comunitario.

Per non parlare dei danni all’immagine turistica che la sua installazione provocherebbe. La percezione del pericolo delle emissioni elettromagnetiche metterebbe in fuga i vacanzieri».

Da La Nuova Sardegna del 14 aprile 2012


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