Il dialetto cagliaritano si sente ancora per le vie della città ma
diminuisce il suo uso, le parole si modificano e il casteddaio entra
nello slang giovanile.
Giri per la città, con le orecchie
tese, e capita di sentire dialoghi, frasi, parole in dialetto
cagliaritano. Vocali aperte, sguaiate; un intercalare che talvolta calca
sulle doppie: espressioni colorate che profumano di popolaresco, una
fotografia dell'angiporto del secolo scorso ma anche il raffinato
accento nobiliare di chi stava arroccato nel Casteddu 'e susu .
Col
progresso l'italiano è diventata la lingua di tutti e ha rapidamente
eroso 'quella' parlata casteddaia. Oggi, statistiche alla mano, si
procede a velocità devastante: il dialetto - come del resto
succede al sardo - è usato sei volte in meno rispetto a una generazione
addietro e chissà cosa potrà accadere fra cinquant'anni.
"Su
casteddaiu" sarà un ricordo sbiadito, sopravviverà come adesso
facciamo con le citazioni latine oppure troverà nuova linfa,
trasformandosi a contatto con le altre lingue ma tenendo sempre una
natura verace?
Da L'Unione Sarda del 24 aprile 2012
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