L’emiro venuto dal Qatar non si fermi alla Costa Smeralda, a
Teulada e a Masua, venga a fare shopping anche sulla costa di
Arbus, che non è da meno dei paradisi fronte mare sui cui ha già messo
occhi e portafoglio. L’invito, che ai più è apparsa come una boutade propagandistica, viene dal consigliere regionale Sisinnio Piras, del Pdl,
che sentendosi un po’ profeta in patria tira acqua al mulino del
territorio a cui deve la sua elezione nel parlamentino sardo. Non
si sa mai che il signor Hamad bin Kalifa al-Thani, detto anche Emiro
del Qatar, perda l’occasione della vita: un paradiso terrestre a prezzi di saldo.
Cosa ha fatto il consigliere Piras? Ha
colto la palla al balzo della discesa in Sardegna del magnate
arabo per farlo arrivare , seguendo la via istituzionale, in Costa
Verde, a Ingurtosu e Piscinas. Altri avrebbero detto “venghino,
signori, venghino”, Sisinnio Piras segue invece la forma che gli
compete: «Mostriamo all’Emiro le bellezze della provincia del
Medio Campidano, come la costa di Arbus. Lo sviluppo di questi
territori può avvenire con investimenti di compagnie capaci e
leader mondiali nel turismo, come appunto la Qatar Holding che fa capo
all’Emiro».
E allora, che fare?
“Chiederò al presidente della Regione – annuncia Piras – che si faccia
portavoce delle istanze del territorio, proponendo una visita o
quantomeno una illustrazione delle potenzialità della costa arburese
all’Emiro». Apprezzabile iniziativa, ma qualche domanda bisogna
porla: perché finora nella paradisiaca costa di Arbus il turismo
ricco non è mai attecchito? Risposte facili facili: perché non
c’e’ (e non ci potrà mai essere data la conformazione della costa)
un attracco per yacht, panfili e vele d’altura, perché non ci sono
strade, perché non c’è acqua abbastanza, perché (fortunatamente) a
Piscinas e a Scivu c’è la totale salvaguardia paesaggistica.
Se qualcuno provvederà, sarà sempre possibile trovare un emiro spendaccione.
Da La Nuova Sardegna del 21 aprile 2012
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