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sabato 28 aprile 2012

ISOLA DI SANTO STEFANO, resta la servitù militare

L'isola di Santo Stefano resta prigioniera della servitù militare di Guardia del Moro. Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva della sentenza del Tar presentata dal ministero della Difesa.

I giudici di Cagliari avevano dato ragione al Comune e annullato il provvedimento che imponeva un nuovo vincolo sul deposito interrato di munizioni di Guardia del Moro, esteso su 17 ettari. Una decisione congelata adesso dal Consiglio di Stato, che sospende l'esecutività della sentenza di primo grado fino al giudizio di merito. I giudici romani riconoscono l'interesse pubblico della comunità maddalenina e stabiliscono di valutarlo meglio nella fase di merito.

Ma al momento ritengono superiore l'interesse della difesa nazionale. «Ci aspettavamo una decisione di questo tipo – commenta l'avvocato Gian Comita Ragnedda che difende gli interessi del Comune –. Presenteremo subito istanza al Consiglio di Stato perché si pronunci in tempi rapidi con una sentenza. Non vorremmo che i giudici di Palazzo Spada con questa decisione abbiano voluto solo rimandare il problema. E che sfruttando la lentezza della giustizia il ministero possa continuare ad agire sul sito di Guardia del Moro nonostante la coraggiosa pronuncia del Tar.

Una nota positiva, seppur in un contesto a noi non favorevole, è che ancora una volta il Consiglio di Stato, con giudici e sezione diversi rispetto al passato, ha riconosciuto implicitamente che gli interessi pubblici sono degni di approfondimento in sede di merito». Solo qualche mese fa il Tar aveva dato ragione al Comune scrivendo una sentenza storica. Trenta pagine che annullavano il provvedimento del ministero della Difesa, ratificato dal Consiglio dei ministri, che imponeva una nuova servitù su Guardia del Moro.

Prima lo Stato aveva cercato di prorogare il vincolo che già per 30 anni aveva reso prigioniera Santo Stefano. Una decisione impugnata dalla giunta guidata dal sindaco Angelo Comiti. Una causa arrivata fino al Consiglio di Stato e poi decaduta, dopo un primo pronunciamento del Tar favorevole all'ente locale. Ma nel novembre 2008 lo Stato tenta di nuovo la conquista di Guardia del Moro e avvia l'iter per imporre un vincolo di servitù ex novo per cinque anni. Secondo il Tar il ministero avrebbe dovuto tenere conto dei cambiamenti in corso nell’isola e delle azioni in campo per passare da una economia statalista a una turistica. Sentenza appellata dal ministero e oggi temporaneamente sospesa. Fino al giudizio di merito.

Da La Nuova Sardegna del 27 aprile 2012


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