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mercoledì 23 maggio 2012

LO STATO ITALIANO CONTRO L'INDIPENDENTISTA DODDORE MELONI: I magistrati sperano di riuscire a spaventarmi


pubblicata da SARDEGNA UNITA E INDIPENDENTE il giorno martedì 22 maggio 2012 alle ore 23.24 ·



«Con questa indagine lo Stato italiano mi vuole intimidire. I magistrati sperano di riuscire a spaventarmi mandando i finanzieri a perquisire la mia casa: sappiano che non mi fermeranno. La battaglia per la libertà dei sardi e per l'indipendenza della Sardegna non si fermerà neanche se continuano ad aprire inchieste contro di me».

La notizia è proprio questa: la Procura della Repubblica di Oristano ha avviato un'altra indagine sull'impresa che Doddore Meloni gestisce a Terralba. L'abitazione del leader del partito indipendentista “Par.is” ieri mattina è stata perquisita da otto finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Oristano, incaricati dalla Procura della Repubblica di Oristano di portare avanti un accertamento fiscale sulle società delle famiglia Meloni. Gli uomini della Fiamme gialle si sono presentati con un'ordinanza di perquisizione firmata dal sostituto procuratore Paolo De Falco: hanno portato via un malloppo di documenti fiscali e dopo il blitz nella casa di Doddore si sono spostati nel market aperto da gennaio dalla figlia del fondatore della Repubblica di Malu Entu.

Lui, ovviamente, non ha firmato i verbali di perquisizione e ha colto l'occasione per denunciare quella che ai suoi occhi appare come una sorta di complotto per fermare la battaglia indipendentista. «Le date non sono coincidenze - attacca Doddore Meloni - Il 10 maggio ho presentato tutte le firme necessarie per promuovere il referendum sull'indipendenza della Sardegna, il 14 sono stato intervista dal quotidiano La Padania e, guarda caso, il 17 è stato firmato l'ordine di perquisizione della mia casa, della mia auto e del negozietto di mia figlia.

Queste intimidazioni organizzate dalle istituzioni italiane ottengono solo un risultato: produrre più coraggio per portare avanti la battaglia per la libertà. Comunque, sono contento dell'importanza che la Procura di Oristano rivolge verso di me e sono soddisfatto che il mio impegno indipendentista produca una grande mole di lavoro magistratura italiana. Questo accanimento dimostra che il nostro impegno politico sta provocando molta paura alle istituzioni italiane». ( np )

Da L'Unione Sarda del 22 maggio 2012

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