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giovedì 17 maggio 2012

Di recente il sindaco di Decimo ha vietato l'utilizzo dei pozzi privati nei lotti adiacenti alla base militare. Si parla di sversamenti di idrocarburi nel terreno con conseguente inquinamento della falda.


Sindrome dei Balcani, il comitato "Gettiamo le basi" di nuovo in piazza

Il quindicesimo giorno di ogni mese il comitato sardo 'Gettiamo le basi' si dà appuntamento in piazza del Carmine, a Cagliari, per chiedere un incontro con un rappresentate del Governo italiano. L’obiettivo è quello di fare luce su quanto avviene all’interno dei poligoni militari sardi: "Se facciamo vedere che la popolazione è preoccupata, ci dovranno dare una risposta".

CAGLIARI - Sono le mamme, i padri e le sorelle dei ragazzi che si sono ammalati dopo aver prestato servizio militare nei Balcani. Si sono ammalati, dicono, a causa della contaminazione da uranio impoverito, quello rilasciato dalle esplosioni dei proiettili. Nel mondo i tumori sviluppati a seguito di un'esposizione prolungata a tali agenti radioattivi sono noti come sindrome del Golfo o dei Balcani, ma qui, in Sardegna, si chiama sindrome di Quirra. Nel Salto di Quirra infatti è presente il poligono interforze più grande d'Europa, sede di numerose esercitazioni militari.

Nei pascoli che lo circondano però sono nati agnelli deformi. Un’indagine scientifica, condotta dalla professoressa Antonietta M. Gatti, ricercatrice del policlinico di Modena e consulente della commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito, ha riscontrato la presenza dello stesso tipo di nanoparticelle sia nei tessuti degli animali deformi nati nei pascoli di Escalaplano e Perdasdefogu, paesi vicini al poligono, sia sul corpo di militari che hanno prestato servizio nei Balcani negli anni novanta. “Le nanoparticelle in questione non sono presenti in natura, derivano dall'uranio e si formano in determinate condizioni ad altissime temperature – spiega Mariella Cao, leader del comitato Gettiamo le basi, nato nel 1997 ad Aviano, sopravvissuto oggi solo in Sardegna.

Sotto l'osservazione attenta dei comitati civili non c'è solo il poligono di Perdasdefogu, ma anche quello di Teulada e la base di Decimomannu-Capo Frasca. Verdina Esposito, del Comitato Su Sentidu, nato per dare voce alla popolazione di Decimo poi successivamente concentrato sulle problematiche che attorniano la base militare, afferma: “Se facciamo vedere che la popolazione è preoccupata, ci dovranno dare una risposta. I sit-in che teniamo qui da un anno a questa parte hanno fruttato qualche incontro in Prefettura ma nessun risultato pratico. Ci ricevono ma finisce lì. Di recente il sindaco di Decimo ha vietato l'utilizzo dei pozzi privati nei lotti adiacenti alla base. Si parla di sversamenti di idrocarburi nel terreno con conseguente inquinamento della falda. Non vogliamo che la situazione raggiunga la gravità di Quirra”.

Ultimamente le problematiche legate alla presenza militare in Sardegna sono tornate sotto i riflettori grazie al lavoro della procura di Lanusei, le cui indagini dimostrerebbero il nesso esistente tra incidenza dei tumori e vicinanza al poligono.

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