Andrea Prato, l’ex assessore all’Agricoltore,
scrittore e autore di testi teatrali, non convince il Centrosinistra
nel suo nuovo ruolo di consulente «a titolo di amicizia per
Cappellacci», come ha egli stesso dichiarato sulla Nuova di domenica. A
denunciare che «persone estranee all’amministrazione contattavano
aziende agricole» era stato il consigliere del Pd Luigi Lotto, poi
Prato ha ammesso di essere lui. A che titolo? «D’amicizia».
Luigi
Lotto commenta: «Siamo alla farsa. Va dagli agricoltori, in
rappresentanza di Cappellacci, senza alcun incarico ufficiale a
fare proposte sulla coltivazione dei loro terreni per fornire semi
oleosi agli stabilimenti di bioplastiche di Porto Torres, ma davvero il
mondo agricolo sardo può essere consegnato mani e piedi a delle
persone estranee alla propria realtà»?
Lotto si
chiede quali siano i risultati della sperimentazione in atto e in che
modo sia stata coinvolta l’Università di Sassari e le agenzie Agris e
Laore in un progetto di sperimentazione. L’avvio della chimica verde
coinvolge il territorio, i sindaci, la Provincia: «Può essere affidato a
un privato cittadino che non si sa a chi risponda»? chiede Lotto.
Andrea
Prato è nato a Cosenza 47 anni fa, nel 2000 è diventato imprenditore
in proprio, socio di Amalattea. Assessore all’agricoltura con la giunta
Cappellacci, ha saldi legami anche con la Lega di Bossi. Esaurito
l’incarico di assessore diventa presidente di Sardegna Co2 su
cui ieri Pietro Cocco e Francesca Barracciu (Pd) hanno presentato
un’interrogazione per sapere quale sia l’atto formale di incarico e
l’ammontare del compenso.
Sardegna Co2 è
una società attivata dalla Regione con il compito di abbattere
progressivamente le emissioni di anidride carbonica coinvolgendo le
amministrazioni pubbliche, le imprese, i privati con l’obiettivo di
indirizzarli verso una riconversione dei vecchi processi produttivi
verso la green economy. Prato ha scritto due libri, tra cui Meglio un
contadino laureato che un avvocato disoccupato, e di recente è stato
protagonista del testo teatrale l’Onorevole Sciupone a sostegno del
referendum anticasta contro le Province. «L’onorevole Sciupone», spiega
Prato, «è un politico che vuole che non cambi niente, convinto che i
soldi del bilancio debbano essere della Casta».
Ma la verità su Prato teatralmente non è così realista, è più pirandelliana e il sardista Paolo Maninchedda attacca:
«Prato, non ricordabile per l’eccellenza dei suoi risultati, gira la
Sardegna con uno spettacolo orientato a capitalizzare elettoralmente
l’antipolitica, a rappresentare Prato come cittadino produttivo e i
politici come sciuponi, ignoranti, parassiti».
Maninchedda
affonda a proposito di risorse erogate: «Non sopporto le ipocrisie e
la demagogia a buon mercato. Chiedete a Prato notizie di una società di
comunicazione e, se dovesse conoscerla, ci spieghi se ha ricevuto
incarichi durante il suo mandato assessoriale».
(a.f.)
Da La Nuova Sardegna del 8 maggio 2012
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