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mercoledì 11 luglio 2012

Se i turisti non prendono più le navi per venire in Sardegna




L’estate è iniziata e il caldo torrido di questi giorni mi fa venire una voglia assurda di buttarmi in acqua, in una delle bellissime spiagge della nostra Sardegna, e rimanerci tutto il giorno a godermi sole e mare. Come me sono tantissime le persone che vorrebbero lanciarsi nel meraviglioso mare dell’Isola, forse il più bello del mondo. Ma anche se vorrebbero farlo non lo faranno. Sapete perchè? Semplice: perchè ormai venire nella nostra Regione sta diventando proibitivo a causa del costo dei trasporti.
Ho sempre pensato che una delle principali cause dell’isolamento della Sardegna è la mancanza di una adeguata politica di trasporti e collegamenti con il resto dell’Italia e del mondo. Dal basso della mia mentalità di asinello cocciuto nessuno mi toglierà mai dalla testa che le attenzioni maggiori della politica sarda dovrebbero essere rivolte verso 3 linee guida fondamentali: lavoro, turismo e trasporti. Continuo a pensare che praticamente tutti gli sforzi e tutte le risorse regionali dovrebbero rivolgersi a questi 3 settori che diventerebbero inscindibili in quanto legati a doppio filo tra di loro. I trasporti portano turismo che porta lavoro: il tutto porta benessere generale. E’ così semplice da sembrare quasi assurdo. 

Invece, quello che è così chiaro nella mia mente da asino pare lontanissimo dai politicanti che stanno seduti a scaldare le poltrone del consiglio regionale e che sono impegnati e affacendati in altre questioni, spesso legate esclusivamente al mantenimento dei loro privilegi.
Oggi arrivare in Sardegna sta diventando un lusso che non tutti si possono permettere. La continutà territoriale, così tanto decantata e annunciata, è ben lontano dall’essere realmente vantaggiosa per chi viaggia. Non è conveniente per chi vuole partire dagli aeroporti sardi e non è conveniente per i tanti emigrati che ogni tanto – e più che giustamente – vogliono tornare a casa, a respirare un po’ di Sardegna. Oggi con i voli low cost della Ryanair o di altre compagnie è più facile andare all’estero, a Parigi o a Madrid per esempio, che volare verso le principali città italiane come Milano o Roma. Dio benedica le compagnie low cost – meno male che esistono – ma non è un’assurdità? Ci sono tantissimi studenti sardi o emigrati che vorrebbero tornare a casa ogni tanto, ma che non possono perchè i costi dei biglietti aerei sono altissimi.

Per non parlare delle navi e dei traghetti. Purtroppo non se parla mai abbastanza, quindi non tutti sanno del gravissimo danno che stanno subendo gli operatori turistici della Sardegna a causa del forte rincaro che ha avuto il costo dei traghetti a partire dallo scorso anno. Provate a farvi un giretto su Facebook nel gruppo “COMITATO PER LA CONTINUITA’ TERRITORIALE DELLA SARDEGNA” e potrete farvi un’idea più precisa della situazione attuale: famiglie su famiglie che da anni facevano le vacanze in Sardegna ma sono adesso costrette a rinunciarvi e a dirigersi verso altri lidi perchè i prezzi per venire nell’Isola in nave sono altissimi. Secondo voi può una famiglia media italiana, genitori e due figli, pagare 1000/1500 euro solo di traghetto per le vacanze in Sardegna? Con la crisi attuale poi la risposta è scontata: no! A poco serve – per quanto sia certamente d’aiuto – l’iniziativa regionale che ha creato la flotta sarda Saremar, che ha solo tamponato un’emorragia che rischia veramente di uccidere un intero settore dell’economia sarda, con ripercussioni importanti in tutti gli altri settori (da quello edilizio a quello commerciale, per intenderci).

Evitiamo poi di girare il coltello nella piaga e di parlare del trasporto ferroviario isolano, perchè lì veramente si cade ancor più nel ridicolo. Abbiamo treni che sarebbero già vecchi nel Far West, collegamenti pressochè inesistenti tra i maggiori centri dell’Isola. I viaggi in treno in Sardegna sono diventati solo dei “viaggi della speranza”, ad aggiornarsi sono solo i prezzi dei biglietti che ogni anno salgono e non si capisce il perchè dato che i servizi offerti sono sempre meno.

Io penso che la Sardegna dovrebbe avere la proprio flotta aerea, insieme a quella marittima. E che entrambe dovrebbero essere moderne e attrezzatissime. Dovrebbero praticare prezzi popolari, molto bassi, per favorire gli arrivi e le partenze dall’Isola. Dovrebbero offrire servizi sempre migliori e invogliare le persone ad utilizzarli. Dovrebbero creare sistema, insieme ad un servizio ferroviario moderno e attrezzato, per creare davvero una rete di trasporti più che efficente. Penso – come ho già detto – che la maggior parte delle politiche e degli sforzi economici dovrebbero essere rivolti a questo: milioni e milioni di euro dovrebbero servire a migliorare i trasporti, perchè veramente poi il ritorno economico per tutta l’Isola sarebbe gigantesco e porterebbe un benessere generale che ora nemmeno immaginiamo. Solo questo farebbe veramente crescere la Sardegna, facendola uscire da un isolamento che pian piano la sta facendo morire.
Ci vuole così tanto a capirlo?




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