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martedì 7 agosto 2012

FIDUCIA AL GOVERNO MONTI ? ALCUNI DEPUTATI SARDI VOTERANNO CONTRO GLI INTERESSI DELLA SARDEGNA

pubblicata da SARDEGNA UNITA E INDIPENDENTE il giorno Domenica 5 agosto 2012 alle ore 21.27 ·



Nell'Isola si è aperta la discussione sulla legge che regolerà il taglio della spesa pubblica nel prossimo quadriennio e che mette a rischio l'autonomia.
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L'appuntamento con il voto di fiducia alla Camera sulla spending review è rinviato a martedì. Nel frattempo, nell'Isola, si è aperta la discussione sul da farsi per tutelare gli interessi dell'autonomia sarda, messi a rischio da alcuni dei provvedimenti che Monti e i suoi tecnici hanno fatto inserire nella legge che regolerà il taglio della spesa pubblica nel prossimo quadriennio.

Sotto la lente d'ingrandimento sono finiti, in particolare, i passaggi a proposito della:

regolamentazione dei rapporti con la Tirrenia (la Regione non avrà più il diritto di un parere vincolante sulla stipula delle convenzioni, ma verrà esclusivamente consultata),

l'accantonamento dei fondi delle entrate che lo Stato dovrebbe versare alle casse regionali, e il taglio di quasi un miliardo nei trasferimenti alla Regione e agli enti locali.

COME SI COMPORTERANNO I DEPUTATI ELETTI IN SARDEGNA?
Parlando nei giorni scorsi alla Camera, l'ex presidente della Regione Mauro Pili ha attaccato senza mezzi termini il governo, elencando i torti ai danni della Sardegna, e preannunciando voto contrario.

Uno che si dichiara incerto è il coordinatore regionale del Pdl Settimo Nizzi , che deciderà il da farsi tra lunedì sera e martedì mattina: «Non posso che tener conto dell'indicazione del mio gruppo a votare per la fiducia - fa notare - ma non possiamo negare che, ancora una volta, questo governo si distingue per disattenzione nei confronti della Sardegna.
È da mesi che stiamo facendo notare la cosa a Monti e ai suoi ministri, mi viene da dire che forse è arrivato il momento di mettere in campo un'iniziativa forte per mostrare in maniera chiara la nostra delusione».

Incerto («ma tendente al no») è anche il suo collega Salvatore Cicu , che del Pdl è vicecapogruppo: «Per quel che riguarda i tagli nei trasferimenti potrei anche accettare, in via di principio, la richiesta di assunzione di responsabilità che arriva dall'esecutivo - dice - ma sono intransigente sul tema dell'autonomia violata. Soprattutto nel passaggio col quale il governo vuole trovare una giustificazione al ritardo nei trasferimenti della quota di entrate che spetta alla Sardegna.
Il no alla fiducia non è un tabù, ma sarebbe inutile se si trattasse di un'iniziativa fine a se stessa. Se ci saranno le condizioni per lanciare un segnale, non mi tirerò indietro».

Chi non ha nessun dubbio sul pollice verso è l'altro parlamentare del Pdl Bruno Murgia : «Voterò per fatto generale e ideologico contro questo governo. Niente è stato fatto per la questione dell'insularità e niente in tema di federalismo. Insopportabile, poi, che si parli di ricercare accordi con regioni ed enti locali solo dopo i tagli: il percorso avrebbe dovuto essere inverso».

Di parere diverso è il compagno di gruppo Carmelo Porcu -Pdl: «Voterò la fiducia solo per una questione di responsabilità nazionale, perché ho preso l'impegno di sostenere il governo. Ma è chiaro che mi lamenterò del cattivo trattamento riservato alla nostra Isola».

Paolo Vella (Pdl) dice di riconoscersi nelle parole di fuoco di Mauro Pili («voterò senz'altro no»),

mentre Giuseppe Cossiga non nasconde la delusione nei confronti dei tecnici, pur manifestando l'intenzione di votare la fiducia: «Non siamo determinati, vista l'ampia maggioranza della quale dispone Monti. Non nascondo di essere deluso dall'atteggiamento del governo ma voterò sì, seguendo le indicazioni del gruppo».

Dal Pd critiche ma conferma del sostegno a Monti:
«Ci chiedono di sostenere dei tagli altissimi, in percentuale molto più pesanti rispetto a quelli delle ragioni a statuto ordinario - dice Giulio Calvisi Pd- c'è anche l'anomalia dei debiti di Tirrenia nei confronti di Saremar, che vengono fatti sparire da un giorno all'altro. Ma non servirebbe votare contro, i colleghi del Pdl lo avrebbero dovuto fare prima, col precedente governo».

Un concetto ripreso dall'altro democratico Paolo Fadda : «C'è un brutto clima contro le regioni a statuto speciale, anche a causa di cattivi comportamenti di realtà come la Sicilia. Abbiamo il dovere di sostenere la causa della Sardegna ma non servono le iniziative demagogiche».

Federico Palomba , dell'Idv, conferma il suo voto contrario (fedele alla linea del partito e convinto dalle penalizzazioni riservate alla Sardegna),

mentre Caterina Pes (Pd) (VOTERA' SI) svela un'altra trappola contenuta nella legge: «Con un comma di due righe si tenta di cancellare lo status di lingue minoritarie da tempo conquistato dalla lingua sarda e da quella friulana - fa notare - cercherò di sventare questa possibilità attraverso un emendamento. Se fosse bocciato, proporrei un ordine del giorno».
Anthony Muroni

Da L'Unione Sarda del 5 agosto 2012

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