Quando qualcosa non funziona è meglio
eliminarla. Questo devono aver pensato i promotori del referendum che
tra le altre cose propone l’abolizione delle province in Sardegna.
L’idea, se ci riflettiamo un pochino, andando oltre il facile populismo
che potrebbe far pensare che questo significhi risparmiare sui costi
della pubblica amministrazione, non è delle migliori.
Venendo al nocciolo del ragionamento
sulla logica che sta dietro l’abolizione delle province: se una cosa non
funziona bene cerco di aggiustarla, di farla funzionare al meglio. E’
come se di fronte all’evidenza che il semaforo rosso non viene
rispettato proprio da tutti, anziché migliorare i controlli e fare
prevenzione decidessi di eliminare direttamente il semaforo. Sono
d’accordo che l’istituzione provinciale non stia svolgendo al meglio le
proprie competenze,ma da qui a volerla eliminare senza prima aver
provato, almeno con la stessa profusione di energie spese finora per il
referendum, a cambiarla e migliorarla ho l’impressione che il vero
motivo non sia rendere più corta la distanza tra cittadino e istituzioni
ma il contrario.
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