Sbalorditivo. Un brutto colpo per l’immagine di uno dei due maggiori
quotidiani dell’isola. Un certo Giulio Concu, insegnante di lingua
inglese, dalle righe del quotidiano La Nuova Sardegna, ha affermato che
l’insegnamento della Lingua Sarda di fianco all’inglese e all’italiano
non ha senso: “Se insegno italiano a un sardo è perché la Sardegna
da 150 anni fa parte dell’Italia, nolente o volente. E se insegno il
sardo? Che senso ha? Se trovassimo la risposta capiremmo come e dove
insegnarlo, il sardo” (12-05-12).
Implicitamente, il signor Concu afferma che le minoranze
linguistiche, la cui tutela è riconosciuta come parte della
Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo adottata nel 1948 dalle
Nazioni Unite, non ha senso.
Seguendo il ragionamento del presunto “esperto”, tutte le lingue di
minoranza del pianeta (più o meno riconosciute dagli Stati di
appartenenza) non dovrebbero essere insegnate poiché “prive di logica” e
lasciate alla discrezione dei Popoli che ne fanno eventualmente uso.
Probabilmente il signor Concu scorda che persino la Costituzione Italiana recepisce la Carta ONU e all’art. 3 sancisce:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
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