«Salvate i pastori e gli agricoltori sardi e votate le loro terre », l'appello arriva da Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente onorario Fai. Quel Fondo ambiente italiano che ieri a Milano ha lanciato la sesta edizione de “I luoghi del cuore”, censimento che si realizzerà con le segnalazioni di italiani e stranieri su quelle parti d'Italia che si sono trasformate da posto concreto a spazio dello spirito. E come un vero e proprio “coupe de theatre” a tenere banco alla scintillante e molto formale presentazione nel bel palazzotto di via Monte di Pietà, tra gli interventi del presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo (Giovanni Bazoli), della suobrette Michelle Hunziker e del presidente del Fai (Ilaria Borletti Buitoni), la lotta dei pastori sardi.
«Il mio luogo del cuore? Le terre di Sardegna», ha così esordito battagliera la Mozzoni Crespi.
«Nessuno di voi, o molto pochi, sa di cosa sto parlando, vero?
I giornali nazionali nascondono alcune notizie e altre le sbattono in prima pagina, la logica non mi piace e questa consuetudine non ha portato lontano l'editoria nazionale. Non ho una goccia di sangue isolano, eppure mi sento sarda, l'Isola fa parte del mio dentro. E allora chiedo a tutti coloro che vorranno partecipare a questo censimento di votare i territori dove l'agricoltura e la pastorizia rischiano di morire a causa di una svendita istituzionalizzata».
Svendita, chiama l'annosa questione della Legge 44, il presidente onorario Fai. La legge che nel lontano 1988 ha fatto in modo che decine di migliaia di allevatori e agricoltori sardi accedessero a mutui agevolatissimi per comprare macchinari, riparare stalle e ovili o altri tipi di interventi per le loro aziende. E così, per voce di una anziana signora, ambientalista ante litteram, infaticabile animatrice della vita culturale italiana, la lotta dei pastori sardi entra con prepotenza nei palazzi milanesi, quelli che contano, quelli della finanza caritatevole.
La loro storia non chiede permesso e fa irruzione nella sala dell'Ottocento a Ca' de Sass.
«È la storia di prestiti che si sono trasformati in milioni di debiti con le banche, all'epoca una manna per tutti, oggi una disgrazia. Ne ho parlato anche con il ministro Passera», insiste la Mozzoni Crespi. «Ma il sogno svanisce – continua - quando nel 1997 ’lUnione Europea giudica quella legge incostituzionale, oggi la Regione Sardegna chiede ai lavoratori la restituzione dei soldi». Parla con il cuore di sofferenza e pezzi di tradizioni in fumo.
«L'Italia deve sapere che un'intera economia rischia di morire, dobbiamo raccontare a tutti dei pignoramenti, delle aste, delle speculazioni indecenti e immorali che interessano circa 200 aziende agricole. Ho visto filmati, foto di interi greggi prelevati, mandrie e pastori cacciati dalle loro terre, terre che finiranno in mano agli speculatori.
Raccontate quello che succede in una regione di questo Stato. Raccontate quello che rischia una cultura intera.
E quando parlo di cultura parlo di luoghi da proteggere, angoli dove ci sono specialità storiche e unicità gastronomiche che rischiano di diventare solo famosi per le villette a schiera, per le attrazioni di un turismo dozzinale e per i villaggi “only inclusive”.
Ora il paesaggio è in pericolo, paesaggio che vuol dire futuro e occupazione, occupazione che può rinascere con un turismo che salvaguardi l'ambiente. L'anno venturo si voterà, spero che si voti non badando agli interessi di parte, ma al bene comune.
Di questa tragedia sarda nessuno fuori dall'Isola è cosciente.
È la prima campagna internazionale in 37 anni di storia del Fai, che chiede al mondo un gesto d'amore per l'Italia, un gesto di fiducia per gli italiani. E io chiedo di votare le terre sarde». Il mondo ha sempre scelto l'Italia come luogo del cuore. E tu?”, recita lo slogan dello spot in cui l'associazione chiede di votare fino al 31 ottobre il proprio angolo magico: spiaggia, chiesa o borgo che si vuole proteggere. E quest'anno, al posto degli Eremi di Pulsano a Monte Sant'Angelo, della chiesa di Santa Caterina a Lucca, dell'Arco Bollani a Udine, potrebbe entrare a far parte della lista, la battaglia degli allevatori.
Da Sardegna Quotidiano del 24 maggio 2012
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