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domenica 6 maggio 2012

LITE IN CONSIGLIO REGIONALE: Claudia Zuncheddu (SardignaLibera) e Radhouane Ben Amara (Comunisti italiani)

Volano parole grosse tra Claudia Zuncheddu e Ben Amara Fuori programma pirotecnico - ieri mattina - in Consiglio regionale, durante una conferenza stampa della commissione Politiche comunitarie. I consiglieri Radhouane Ben Amara (Comunisti italiani) e Claudia Zuncheddu (SardignaLibera) sono stati protagonisti di un acceso diverbio che è iniziato, con toni aspri ma ancora contenuti, durante l'incontro con i giornalisti ed è poi divampato al termine della conferenza. I non pochi testimoni presenti non si sono accorti delle cause scatenanti ma non hanno potuto fare a meno di cogliere alcune delle battute pronunciate dai due: «Dovresti baciare la terra di Sardegna ogni giorno - ha detto Claudia Zuncheddu, rivolta al consigliere nato in Tunisia - al tuo Paese, con questo comportamento, ti avrebbero tagliato la testa».

Ben Amara non ha abbassato la testa e ha replicato con durezza: «Sei una maleducata, devi venire a lezione da me». Ma da cosa è stato originato il feroce diverbio, andato avanti per qualche minuti, con toni accesissimi? Impossibile stabilirlo, sentendo le versioni dei due contendenti.

CLAUDIA ZUNCHEDDU
lo ricostruisce così: «Durante il mio intervento Ben Amara si è prodotto in provocazioni tali da portarmi a chiudere in anticipo, nonostante le sollecitazioni del presidente Amadu, che è stato molto corretto. Una volta nel corridoio mi ha poi raggiunto e apostrofato come maleducata. È in quel momento che ho deciso di reagire, pronunciando le frasi che tutti hanno sentito. Questo atteggiamento di prevaricazione nei miei confronti deve finire».

BEN AMARA
ricostruisce diversamente: «La signora Zuncheddu forse non ha apprezzato i contenuti del mio intervento o forse è ancora arrabbiata con me per la mia elezione a vicepresidente della commissione, carica alla quale aspirava anche lei. Sta di fatto che le frasi che ha pronunciato al mio indirizzo sono pericolose e poco carine. Voglio solo dire che non sono certo arrivato in Italia a bordo di un gommone e che mi sento, comunque, a casa mia».

Da L'Unione Sarda del 4 maggio 2012 




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