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domenica 6 maggio 2012

QUIRRA: la procura di Lanusei chiede venti rinvii a giudizio

 


Le richieste sono state fatte nell’ambito dell’inchiesta per disastro ambientale nell’area del poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra. Il gup potrebbe fissare una prima udienza già a giugno

Il procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi ha chiesto al gup il rinvio a giudizio dei venti indagati che a fine marzo avevano ricevuto l’avviso di conclusione indagini nell’ambito dell’inchiesta per disastro ambientale nell’area del poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra, tra le province di Cagliari e Ogliastra, il più esteso d’Europa. Il gup potrebbe fissare una prima udienza già a giugno. Intanto, martedì prossimo, 8 maggio, Fiordalisi sarà sentito alle 20.30 dalla commissione d’inchiesta del Senato sull’uranio impoverito.

In particolare, la richiesta riguarda sei ex comandanti del poligono succedutisi fra il 2004 e il 2010, i generali Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberti Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi e Paolo Ricci, e due comandanti del distaccamento dell’Aeronautica di Capo San Lorenzo, i colonnelli Gianfranco Fois e Francesco Fulvio Ragazzon. Tutti e otto accusati di omissione dolosa aggravata di cautele contro infortuni e disastri. Molteni, Cecchetti e Quattrociocchi sono accusati anche di omissione di atti d’ufficio dovuti per ragioni di igiene e sanità.

Gli altri indagati sono tre membri della commissione del ministero della Difesa, il generale Giuseppe Di Donato, il dirigente Vittorio Sabbatini e il maggior Vincenzo Mauro, per omissione dolosa aggravata di cautele contro infortuni e disastri; quattro esperti dell’istituto di Scienze ambientali «Sarfatti dell’università di Siena, Francesco Riccobono, Giuseppe Protano, Fabio Baroni e Luigi Antonello Di Lella, che effettuarono controlli ambientali fra il 2002 e il 2004 per conto del ministero della Difesa, accusati di omissione dolosa aggravata di cautele contro infortuni e disastri.

La richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche due chimici della Sgs Italia, Gilberto Nobile e Gabriella Fasciani, per falsità ideologica aggravata in atto pubblico e per ostacolo aggravato alla difesa di un disastro.

Il medico competente del poligono, il docente universitario di Cagliari Pierluigi Cocco, è accusato di omissione dolosa aggravata di cautele contro infortuni e disastri e omissioni di atti d’ufficio, oltre che di ostacolo aggravato alla difesa di un disastro e favoreggiamento aggravato.

Il sindaco di Perdasedefogu, Walter Mura (Pd), è indagato per ostacolo aggravato alla difesa da un disastro e favoreggiamento aggravato e il responsabile del servizio di prevenzione e protezione del poligono, tenente Walter Carta, per omissione dolosa aggravata di cautele contro infortuni e disastri.

Una duplice inchiesta era stata aperta da Fiordalisi nel gennaio 2011 per disastro ambientale e omicidio colposo plurimo, per l’inquinamento e l’abnorme numero di casi di tumore, in particolare linfomi e leucemie, tra i pastori e altri abitanti dei paesi della zona. Gli accertamenti sono stati affidati alla Squadra mobile di Nuoro e al corpo forestale la procura ha chiesto numerose consulenze tecniche a esperti come Evandro Lodi Rizzini, Maria Antonietta Gatti e Fiorenzo Marinelli.

Durante le indagini sono state scoperte discariche abusive a terra e a mare, quantità di torio 232, elemento radioattivo, in quantità superiori alla norma rilevate nelle ossa di gran parte delle salme di pastori fatte riesumare nei cimiteri di Villaputzu e Perdasdefogu e animali malformati. Inoltre, una perizia ha evidenziato che l’esposizione ai potenti radar utilizzati per attività addestrative e test militari nel poligono può avere effetti citotossici.

Da La Nuova Sardegna del 5 maggio 2012


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