Il leader del Movimento dei pastori sardi, Felice Floris,
finisce a processo insieme con Andrea Cinus e Primo Cottu per gli
scontri dello scorso dicembre al porto di Civitavecchia. Il Gup ha infatti rinviato a giudizio i tre esponenti dell’MpS accusati dei disordini nello scalo laziale.
L’udienza è fissata il 15 ottobre prossimo.
Floris, Cinus e Cottu sono accusati di manifestazione non autorizzata,
oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale. Il 28 dicembre scorso circa
duecento pastori erano partiti dalla Sardegna per protestare davanti al
ministero dell’Agricoltura a Roma e denunciare “la truffa del prezzo del latte”.
Ma appena sbarcati dal traghetto della Tirrenia, partito da Olbia la
sera precedente, ad attenderli c’erano polizia e carabinieri che avevano
bloccato il movimento pastori all’interno del porto impedendo così ai
manifestanti di raggiungere i palazzi del Governo,
I tafferugli con le forze dell’ordine sono scoppiati dopo che i pastori avevano tentato di superare lo sbarramento
e negli scontri un agente è rimasto contuso. Una giornata ad alta
tensione che aveva registrato proteste in tutta l’Isola per il
trattamento riservato ai manifestanti sardi che avevano organizzato il
bliz a Roma senza preavviso.
Il blocco in porto aveva
fatto registrare anche il sequestro dei cinque pullman sui quali
viaggiavano Floris e compagni, ai quali è stato impedito anche di raggiungere Roma a bordo del treno.
«Una vergogna», l’aveva definita il leader dell’MpS,ci hanno trattati
da criminali e siamo padri di famiglia». Nelle concitate fasi degli
scontri in porto non erano mancate le accuse rivolte alle forze
dell’ordine: «È stato un sequestro preventivo con gli autisti dei
pullman schedati come fossero dei malavitosi».
Da Sardegna Quotidiano del 2 maggio 2012
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